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30 aprile 2016 inaugurazione a Gerano (Roma) della mostra “Il Cioccolato nella Grande Guerra”

30 aprile 2016 inaugurazione a Gerano (Roma) della mostra “Il Cioccolato nella Grande Guerra”

 

IL CIOCCOLATO NELLA GRANDE GUERRA

da peccato di gola a genere di conforto

 

Fra i tanti modi in cui è possibile ripercorrere gli anni della Grande Guerra, questa Mostra vuole proporne uno che è certamente meno importante di altri e che tuttavia ha una sua particolare rilevanza.
E’ proprio durante questo conflitto che il cioccolato, considerato fino ad allora un prodotto d’élite riservato all’aristocrazia ed alla ricca borghesia, venne inserito fra i “generi di conforto” degli eserciti di tutto il mondo per i suoi effetti benefici sia a livello fisico che mentale.
La mostra racconta la Grande Guerra attraverso figurine, cartoline, scatole di latta pagine pubblicitarie e materiale promozionale che le Aziende cioccolatiere dei Paesi contendenti realizzavano sia per i soldati al fronte che per i loro cari rimasti a casa.
Il racconto si svolge partendo da una figurina francese del Chocolat Pupier con l’assassinio dell’Arciduca d’Austria Francesco Ferdinando e prosegue con scatole inglesi con i membri dell’Intesa, scatole regalo di cioccolatini donate dalla Principessa Mary o da aziende cioccolatiere ai soldati al fronte o ricoverati in ospedali, cartoline e figurine che con le loro immagini raccontavano le fasi salienti del conflitto come la presa di Gorizia, Trento e Trieste o personaggi sconosciuti ai più come Maria Abriani, medaglia d’Argento e prima eroina della Grande Guerra.
Facendo poi un confronto fra le campagne pubblicitarie del cioccolato dei vari Paesi durante la guerra e è interessante notare come, pur se in un ambito così specifico, risaltino le caratteristiche peculiari dei vari popoli. Nelle pubblicità italiane della Talmone e Moriondo & Gariglio dominano le impervie montagne da riconquistare con soldati accompagnati da muli che trasportano casse di cioccolato e frasi tipo: “Sii forte prega spera e vincerai”, Dio ti benedica come ti benedice tua madre”, Sii valoroso col nemico e generoso col vinto” che esaltano i valori del nostro popolo: Dio, famiglia onore e generosità.
Gli Americani si concentrano sulle virtù intrinseche nel cioccolato che, nelle campagne della Baker’s e Frys definiscono “Cibo perfetto, che scaccia la fatica e aumenta la forza e la resistenza sia fisica che mentale”, caratteristiche per cui è stato inserirlo nelle razioni militari destinate alle truppe in servizio attivo.

Nelle pubblicità tedesche del cioccolato Stollwerck non ci sono frasi patriottiche o che illustrano il prodotto, ma solo immagini d’impatto di fieri soldati che marciano con il fucile sotto il braccio ed una tavoletta di cioccolato che sbuca dalla tasca.
Gli spunti e le curiosità trovati sono davvero tanti, come nel caso dello scrittore Ernest Hemingway che, giunto in Italia come volontario della Croce Rossa era uno degli “assistenti di trincea” che portavano ai soldati generi di conforto e per questo soprannominati “i ragazzi della cioccolata”.
Alla fine della guerra l’orgoglio dei successi raggiunti porta molte aziende cioccolatiere, come nel caso della Bonatti di Milano, a realizzare una nuova tavoletta di cioccolato denominata “Vittoria!”.

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Non vengono comunque tralasciati gli aspetti più dolorosi del conflitto come le migliaia di invalidi ricordati nelle figurine francesi Chocolat Ibled e Guerin Boutron o le immagini di bombardamenti come quello della Chocolaterie Bruillet di Soissons.

 

Casa delle Antiche Scatole di Latta, Gerano (Roma) 3487960033 ingresso gratuito – Inaugurazione sabato 30 maggio www.casadellescatole.org